Articolo n. Zero

D.LGS. 152/2006, QUALI SUPERPOTERI SERVONO PER SOPRAVVIVERE

Inizia oggi col numero zero la rubrica R.E.A.T.I. a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Italiana dell’11 settembre 2020, n. 226 del D.Lgs. Governo 3 settembre 2020, n. 116 (Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio).

Abbiamo deciso di dare avvio a questa rubrica che ha lo scopo di mettere in evidenza e commentare periodicamente fatti e contenuti di carattere ambientale tramite la pubblicazione nel nostro sito web.

IL D.LGS. 116/2020

La pubblicazione del D.Lgs. 116 è a nostro avviso la giusta occasione per tale iniziativa, poiché rappresenta un nuovo punto di partenza dell’epopea della normativa ambientale che vede i suoi albori con il compianto DPR 915/82.

Rimpiangiamo in effetti la logica e la semplicità di quella prima Norma, che tendeva, tra le altre cose, a regolamentare l’attività delle aziende, peraltro già presenti nel territorio ed operanti in quello che a quel tempo veniva chiamato recupero di materia prima secondaria, in alternativa allo smaltimento.

Quel primo periodo di relativa semplicità interpretativa, nato sulla spinta dell’esigenza di regolamentare l’imponente sviluppo industriale, e di conseguenza il generarsi di attività (lecite e meno lecite) legate alla gestione dei rifiuti, è stato successivamente turbato dallo sconvolgimento epocale generato dalla tanto discussa entrata “in Europa” distintasi per lo stile prettamente italiano di personalizzare le Norme spesso traducendole in modo maccheronico.

I “diversamente giovani” che hanno vissuto l’esperienza del “Decreto Ronchi”, nell’attesa dei numerosi decreti attuativi, si sono visti inaspettatamente catapultati nell’innovazione (per così dire) introdotta dal D.Lgs. 152/2006. Decreto imperfetto, confuso e soprattutto responsabile di innumerevoli prenotazioni al Purgatorio a causa della nutrita sequela di improperi generata in particolare dalla vergognosa vicenda del SISTRI.

La vita non facile del Gestore Ambientale, infarcita da leggine e continue modifiche ai decreti, ha portato a non avere allo stato attuale una Norma armonizzata a cui fare riferimento, provocando non poche difficoltà anche in campo giudiziario per la corretta applicazione del contesto sanzionatorio.

LA NUOVA VERIFICA DI IDONEITÀ PER RESPONSABILI TECNICI

Le cattive notizie, però, lo sappiamo, arrivano sempre accompagnate, e su questo aspetto duole rammentare la pericolosa situazione generata dal Comitato Nazionale dell’Albo nell’ organizzare un “nuovo” Sistema di valutazione per i Responsabili Tecnici, annullando con un colpo di spugna l’enorme lavoro di 17 anni, fatto in particolare in Veneto, per creare un Sistema di Formazione oltre che di valutazione per i Responsabili Tecnici, sostituendo all’attività formativa quella di una sterile e discutibile valutazione di preparazione su oltre 4000 domande di cui solo una minima parte pertinenti con l’attività di questa figura che, ricordiamo, in particolare per l’attività di trasporto, è costituita da piccoli imprenditori o padroncini con grandissima esperienza lavorativa, ma ridotta scolarità.

FINALITÀ DELLA RUBRICA

Il Decreto 116 in questione, che sarà pienamente efficace dal 26 di settembre, a prima vista sembra scritto con particolare riguardo all’interesse delle società Municipalizzate sfavorendo le piccole e microimprese di trasporto (vedi ad esempio l’introduzione nei rifiuti urbani dei rifiuti non pericolosi generati da attività artigianali commerciali e di servizio…), e le utenze non domestiche che si vedranno applicare la Tassa Rifiuti sull’intera superficie aziendale.

Il nuovo decreto prevede diverse modifiche alla Parte IV del TUA – Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati ed introduce inoltre modifiche al decreto del Ministro dell’ambiente 8 aprile 2008 “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato”.

La rubrica prende il via analizzando, in più uscite, le novità introdotte da questo nuovo decreto, riportando osservazioni, commenti e suggerimenti, adottando uno stile semiserio, ma pur sempre consapevole, per superare con serenità e magari con un sorriso le criticità della nostra professione.

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